Live Sicilia – 13 febbraio 2014
Erano responsabili del potabilizzatore Amap di Risalaimi dove lavorava Antonio Profita, morto nel 2001.
L’uomo – come stabilì una perizia medica – fu stroncato da un carcinoma polmonare che, secondo l’accusa, fu provocato dal contatto con l’amianto presente nelle vasche.
Vasche che, secondo l’accusa, gli imputati non avevano messo in sicurezza. Tesi sempre respinta dai legali delle difese, gli avvocati Valentina Castellucci, Mauro Torti e Massimo Motisi.