Live Sicilia-9 febbraio 2017
Favata iniziò a sostenere che il magistrato, difeso dall’avvocato Massimo Motisi, non aveva fatto il suo dovere. Le indagini erano state volutamente non incisive. Le rimostranze dell’Avvocato erano contenute in un atto giudiziario depositato a Caltanissetta e indirizzato al presidente della Repubblica, al presidente del Consiglio, al Csm e ad altri magistrati.
E così Agnello ha ritenuto di dovere tutelare la propria immagine. Risultato: il giudice di pace prima e la Corte d’Appello poi hanno condannato Favata per diffamazione a pagare una multa di mille e 500 euro.